Aladdin di Guy Ritchie: la recensione

Live action che reinventa poco del classico d’animazione, Aladdin è un trionfo di colori e di messaggi positivi. Guy Ritchie declina il suo cinema pop e ironico in maniera intelligente, sovraccaricando il ritmo in modo da stupire e coinvolgere lo spettatore.

Godzilla II: King of Monsters di Michael Dougherty: la recensione

Sequel di Godzilla di Gareth Edwards, Godzilla II: King of Monsters pesca a piene mani dall’immaginario della Toho e fa apparire sulla Terra nemesi storiche della gigantesca lucertola radioattiva: Mothra, Rodan e Ghidorah. Una scelta che sposta la macchina da presa sugli scontri tra Godzilla e le mostruose creature e rende l’essere umano uno spettatore interessato, sopraffatto da un’inevitabile devastazione.

Hellboy di Neill Marshall: la recensione

Reboot firmato Neil Marshall, Hellboy è un prodotto fracassone e delirante. Il regista sceglie di abbandonare l’ironia che aveva contraddistinto i primi due episodi di Guillermo Del Toro, decidendo di abbracciare una deriva horror e velatamente splatter. Una scelta che infarcisce la storia di mostri e demoni, mentre il protagonista conosce il suo destino di “distruttore”.

Glass di M. Night Shyamalan: la recensione

Terzo capitolo posto come chiusura dei predecessori Unbreakable e Split, Glass è una cocente delusione soprattutto sul piano narrativo. Un prodotto in cui regna un’assoluta confusione tematica e di approccio registico, laddove Shyamalan non pare avere il controllo della sua stessa creazione.