Due sotto il burqa di Sou Abadi: la recensione

L’estremismo religioso è un equivoco

Commedia semplice (forse troppo) che tenta di far sorridere (seppur affronti un tema spinoso e scivoloso come l’integralismo islamico), Due sotto il burqa, diretto dall’iraniana Sou Abadi, riesce a non essere anti-musulmano nonostante l’approccio mostri un fastidioso estremismo religioso non supportato da basi solide, ma da un assurdo fanatismo.

Leila e Armand si amano. Ma quando Mahmoud, il fratello di Leila, torna dallo Yemen (dove ha aderito al fondamentalismo islamico) le cose si complicano. Per questo motivo Armand (per poter vedere Leila) si traveste da donna; peccato che Mahmoud s’innamori di Armand travestito.

Ambientato in una Parigi multiculturale, Due sotto il burqa è una commedia degli equivoci decisamente elementare, nella quale la vicenda viene allungata oltremodo (con situazioni sempre più al limite dell’assurdo) per spostare nel tempo l’inevitabile svelamento e la resa dei conti. Da una parte ci sono Leila e Armand (lui iraniano, lei araba), due giovani innamorati che sognano di partire per New York insieme e lavorare per le Nazioni Unite; dall’altra parte della barricata Mahmoud, ovvero il fratello di Leila tornato dallo Yemen e trasformatosi nell’integralista musulmano che non è mai stato. È lo scontro tra un’ideologia coercitiva ed estremista e quella moderna e dedita all’apertura mentale, che esibisce la possibile convivenza tra un iraniano e una donna araba. Inoltra la regista Abadi mostra una rilettura del Corano profonda e pregna di punti di vista interessanti, che permettono allo spettatore di leggere tra le righe di un testo sacro, di cui è stato stravolto il significato da parte di un maschilismo opprimente.

Due sotto il burqa è fin troppo semplice e affronta il delicato tema con un linguaggio comprensibile, mentre la vicenda scivola fluidamente verso la conclusione. Nulla di eccezionale e nulla d’imperdibile, tuttavia il film dell’Abadi esibisce un intreccio possibile che, pur mettendo in evidenza un fanatismo religioso destabilizzante, riesce a non puntare il dito, evidenziando i difetti con estrema lucidità.

Uscita al cinema: 6 dicembre 2017

Voto: **1/2

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