Pupazzi senza gloria di Brian Henson: la recensione

Una battutaccia vi seppellirà

Inutilmente volgare e narrativamente debole, Pupazzi senza gloria è il buddy movie atipico ((pupazzo – agente di polizia donna), che non riscuote il successo sperato. Una parodia priva d’interessanti spunti, che lascia indifferenti e, a tratti, indisposti.

In seguito a una violenta strage di pupazzi in un locale a luci rosse, la poliziotta umana Connie Edwards è costretta a intervenire e a collaborare con il suo ex collega Phil Philipps. Nonostante i vecchi dissapori, i due devono cooperare anche quando la situazione si complica ulteriormente; difatti i bersagli del killer sembrano essere i protagonisti di un celebre show anni ’90.

Abbandonata la morbidezza da giocattoli per l’infanzia, i pupazzi protagonisti del film diretto da Brian Henson finiscono per far parte di un prodotto in cui la demenzialità e il politicamente scorretto sotterrano qualsiasi sagace intuizione. Pervertiti, sboccati, volgari e drogati di zucchero, i protagonisti della vicenda (che immagina un mondo in cui i pupazzi e gli esseri umani convivono) finiscono per respingere qualsiasi tipologia di pubblico.

Difatti Pupazzi senza gloria, cercando costantemente la risata “sporca”, finisce per essere una commedia senza sceneggiatura; difatti la trama poliziesca che, periodicamente, trova spazio si dimostra un canovaccio dal risicato interesse.

Interpretato dalla frangia “rosa” della commedia americana (Melissa McCarthy, Elizabeth Banks e Maya Rudolph),Pupazzi senza gloria è la pellicola che lascia interdetti e che non possiede un ritmo comico. Il suo unico pregio: dura veramente poco e non lascia nessun ricordo tangibile nella mente dello spettatore.

Uscita al cinema: 18 ottobre 2018

Voto: *

2 pensieri su “Pupazzi senza gloria di Brian Henson: la recensione

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.