Il diritto di opporsi di Destin Daniel Cretton: la recensione

Classificazione: 2.5 su 5.

Sentirsi impotenti di fronte all’ingiustizia

Dramma retorico che denuncia la brutalità della pena di morte e il difettoso sistema di giustizia americano, Il diritto di opporsi affronta una storia vera ed erge a paladino dei più deboli Bryan Stevenson, giovane avvocato nero di Harvard che decide di praticare in Alabama e di avere solamente clienti detenuti nel braccio della morte.

Il giovane Bryan Stevenson sceglie di rappresentare Walter McMillian, un povero afroamericano condannato alla pena di morte per l’assassinio di una diciannovenne in Alabama.

Tratto dal libro di Stevenson e diretto da Destin Daniel Cretton, Il diritto di opporsi è un film che narra una vicenda d’ingiustizia e pregiudizio razziale. Quadrato e convenzionale dramma da aula di tribunale, il prodotto che vede annoverare nel suo cast Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson è un compendio di retorica e di affermazioni moralmente e umanamente corrette. Tuttavia il ripetitivo incedere e il ritmo decisamente rallentato non aiutano e il risultato è un’opera pedante e prevedibile.

Cretton cerca la commozione, insiste ripetutamente sulla raccapricciante pratica della pena di morte (la sedia elettrica di un carcerato permette di leggere tutta la sua inconcepibile brutalità sul volto incredulo del giovane avvocato), difende il povero e il vessato e utilizza il caso di McMillian come esempio da cui trarre insegnamento.

Come spesso accade a fine film i dati sbattono in faccia allo spettatore una realtà inimmaginabile, mentre il film racconta al pubblico un’ingiustizia razziale che l’America ancor oggi tollera senza batter ciglio. Il diritto di opporsi è un film solido che lancia le sue invettive nei confronti di un sistema malato, incancrenito da una mentalità che vede l’afroamericano come il diverso a cui si possono ancora addossare le colpe, nonostante tutto.

Il diritto di opporsi si adagia su dialoghi retorici e moralizzazioni politically correct e sottolinea il lavoro svolto negli anni da un’associazione di assistenzialismo legale che vuole discostarsi dal resto della massa. Nonostante ciò il film di Cretton risulta essere un’opera di elegante “propaganda” per sottolineare (con vigore e forza) quanto la sedia elettrica sia una pratica barbara, mentre un giustiziato su 9 in Alabama muore da innocente a causa di diversi casi di pregiudizio razziale.

Uscita al cinema: 30 gennaio 2020

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.