Il ritratto negato di Andrzej Wajda: la recensione

Se questo è un artista

Ultimo film del defunto Andrzej Wajda, Il ritratto negato è una sorta di testamento cinematografico; un biopic che sottolinea l’insistente impegno del regista polacco nel disinnesco dei totalitarismi.

Wajda racconta la storia dell’artista Wladyslaw Strzeminski, artista e teorico polacco (senza un braccio e una gamba amputati durante la Prima Guerra Mondiale) che nel 1948 ha osato opporsi (civilmente) all’obbligo di adesione alla corrente artistica del realismo sovietico. Questa decisione ha portato Strzeminski a subire una serie di ritorsioni (sociali, politiche ed economiche), causa  ben presto della sua morte.

Il regista utilizza l’artista polacco per stigmatizzare (con un linguaggio asciutto e rigoroso) il totalitarismo che omologa, che reprime la creatività e le “voci fuori dal coro” con brutale indifferenza. Il ritratto negato mostra un uomo che si ribella con rispetto e senza alzare la voce, cercando di mostrare la sua integrità di fronte a tali ingiustizie. Un percorso di annullamento dell’essere umano che segue numerose stazioni: dapprima il licenziamento dalla scuola d’arte da lui stessa fondata e la disassociazione forzata dallo status di artista (tramutato in sovversivo), successivamente l’impossibilità di lavorare, di nutrirsi e vivere come un essere umano. Una serie di costrizioni che rendono l’uomo un manichino senz’anima, in balia degli eventi.

Attorniato da una serie di personaggi che mostrano solidarietà (ma con le mani legate), che vorrebbero ottenere qualcosa da lui e che gli dimostrano affetto (la figlia con cui ha un rapporto incrinato, ma che nonostante ciò gli portava rispetto), Strzeminski è la rappresentazione di una repressione progressivamente più stringente, che non permette di respirare. Le struggenti battute conclusive mostrano un uomo privato di ogni diritto, della sua arte (sradicata dalle pareti) e del suo intelletto; Wajda lo raffigura disteso inerme, mentre la figlia chiede solamente di avvicinarsi al letto nel quale è morto il padre.

Wajda rende la vicenda di Strzeminski universale, un monito a non dimenticare la propria libertà e ciò che accadde sotto un regime che soffocava barbaricamente chi disapprovava lo status quo.

Il ritratto negato è emozionante, è un film che nella sua infinita semplicità riesce a racchiudere intere gamme di sensazioni, che colpiscono e lasciano tramortiti.

Uscita al cinema: 11 luglio 2019

Voto: ***1/2

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