C’est la vie di Eric Toledano e Olivier Nakache: la recensione

Le risate di un matrimonio freak

Brillante commedia corale diretta dal duo Toledano-Nakache, C’est la vie è un film contraddistinto dal sorriso perpetuo e dalla risata sopraffina. Un’opera che presenta al pubblico un gruppo di personaggi, nel quale ognuno tenta di cogliere una rivalsa personale, mentre il buonumore sprizza da ogni sequenza.

Accantonato il dramma umoristico e profondamente toccante (Quasi amici) e le tematiche sociali (Samba), Toledano e Nakache tornano alle origini e realizzano un film che non si può non apprezzare per messinscena e sviluppo narrativo. Al centro di tutto un matrimonio e la piccola impresa che lo gestisce all’interno di un castello settecentesco; naturalmente tutto andrà storto (la luce salta all’improvviso, la portata principale si guasta, lo sposo prende “letteralmente” il volo), eppure basterà qualche stratagemma ben assortito per permettere alla festa di continuare ed essere un successo.

Film corale in cui spicca la presenza scenica del protagonista Jean-Pierre Bacri, C’est la vie smuove i conflitti interni alla brigata e svela qualche retroscena. Insomma si è di fronte a una commedia cardine del genere (corale, picaresca, sconclusionata, ma sincera), eppure ciò che salta maggiormente all’occhio è quel punto di vista differente, che scosta il dietro le quinte e lo mostra con genuinità.

C’est la vie è un prodotto fresco, gioioso ed elegante; un film che mette di buonumore e che si fa assaporare in un sol boccone. Senza dimenticare l’attenta caratterizzazione di ogni personaggio, che permette al pubblico di conoscere il cameriere spiantato e invaghito, il cantante borioso, la capo-sala sboccata e desiderosa di responsabilità, l’impresario burbero ma affabile e i camerieri inadeguati. Senza dimenticare coloro che ruotano attorno alla festa e che costituiscono la cornice della “fotografia” matrimoniale; perché se non ci fosse lo sposo pieno di sé a “guidare” le danze ora si parlerebbe di un film convenzionale.

Un prodotto in cui si respira la voglia di rivalsa di ogni personaggio: c’è chi la ottiene senza eccessivi sforzi (il capo-cameriere incapace di esprimere la propria opinione davanti al capo) e c’è chi invece deve fare i conti con la propria fibra morale per ottenere qualcosa, anche accettare o non accettare un’offerta.

C’est la vie, messinscena di un matrimonio suddiviso in capitoli, è la commedia utile per star bene e osservare con partecipata attenzione i problemi di altre persone comuni. Probabilmente più bizzarre ed eccentriche, ma non per questo meno genuine.

Uscita al cinema: 1 febbraio 2018

Voto: ***1/2

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